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Gabriella Di Trani Museum app for iPhone and iPad


4.8 ( 128 ratings )
Entertainment
Developer: Luigi Domenicucci
Free
Current version: 1.1, last update: 4 years ago
First release : 02 Aug 2018
App size: 313.64 Mb

Nata a Parma, ha compiuto gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove risiede. Ha lavorato all’Istituto di Anatomia di Parma, illustrando testi scientifici. Negli anni 77/79, collabora con una equipe di psichiatri, ad un percorso artistico all’interno dell’Ospedale Santa Maria della Pietà, per la cura dei malati attraverso pittura e performance. Espone dal ‘79: linguaggio visivo da “Luna Park” metropolitano, con allusioni metaforiche e implicazioni ironiche.
Lavora attraverso forme di quadri, trittici, libri di legno ed altri materiali, un lungo racconto nel tempo e nello spazio. Ideatrice grafica presso il Teatro di Roma, creatrice di scene e costumi, nei primi anni ’80 inserisce nel contesto artistico, performance il cui senso visivo e musicale si collega ad installazioni e ad esposizioni pittoriche. In quel periodo Emilio Villa scrisse per il catalogo Il Beato Creatore che “Gabriella Di Trani, è un occhio che scava e fruga nei magazzini strapieni e sciatti di emblemi ingenui, aggrumante svago neofreudiano (Junghiano, più), squarcio a revisione istintiva di un modello morbido di ambiente di repressività: fatto di amuleti, di strumenti abbandonati, di delusioni e lusioni alchemiche, di schemi standard, di allusioni genocide, di assurdità e sordità cultuali deposte nel loro deposito; come in boutique di folclori ripassati attraverso uno scompiglio ideologizzante”.
Cerca di mettere in evidenza i contrasti, le discrepanze del nostro quotidiano vivere, entrare nelle cose, con un richiamo ai simboli del tempo e alle sue componenti allegoriche, lungo un filo di teatralità dove non ha perso di vista l’indicazione della pop art che certo, qui, diviene “altro”: sono segni, segnali, suoni, richiami, giochi di eroi da fumetto che attraversano il vivere amalgamandosi a ricordi, fregi, scritture, frazioni di storia dell’arte, in un tempo che scorre come su un nastro, un tempo senza spessore, dove tutto è sempre qui ed ora.